Scade il 19 luglio 2018, l’invito a presentare proposte “Piano d’azione comune pilota sul FSE”, pubblicato nell’ambito del programma per l’Occupazione e l’innovazione sociale – EaSI.
È dal 17 giugno 2010 che il Consiglio europeo supporta la Strategia per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dei Paesi europei (Europe 2020 Strategy) e, per farlo, utilizza il Fondo Sociale Europeo (ESF) il quale contribuisce alle politiche sulla disoccupazione (giovanile e di lungo termine), sull’integrazione dei migranti e sull’agenda relativa alle competenze.
Proprio per supportare il lavoro dell’ESF, la Commissione Europea ha promosso il bando “Piano d’Azione comune pilota del Fondo Sociale Europeo” il quale, attraverso l’uso coeso di strumenti di finanziamento innovativi come i Piani d’azione comuni (JAPs) degli Stati membri, promette di raggiungere più efficacemente gli obiettivi promossi dal Fondo Sociale tramite la condivisione delle esperienze e un’elaborazione più immediata dei risultati prefissati.
In quest’ottica, quindi, il Piano d’azione comune pilota è da intendersi come un’operazione messa in atto dalla Commissione europea e dagli enti partner nel quadro della gestione diretta, basata sostanzialmente sulle regole di implementazione di un JAP, le cui lezioni apprese saranno utili a facilitare un calcolo del potenziale e dell’opportunità di futuri Piani d’azione comune, per periodi successivi al 2020.
I JAPs piloti, promossi dal bando, che potranno essere finanziati dovranno ambire a:
- supportare la realizzazione di specifiche raccomandazioni di uno Stato membro rilevanti per le priorità di investimento elencate all’Articolo 3(1)a del Regolamento dell’Unione europea No 1304/2013;
- e/o supportare le politiche della Commissione relative alla disoccupazione di lungo termine, alla disoccupazione giovanile, all’integrazione dei migranti e all’agenda sulle competenze.
Le azioni supportate dovranno, invece, rispondere ai seguenti requisiti:
- essere realizzate da almeno 2 organizzazioni, con lo scopo di far fronte ad una delle sfide identificate dal bando;
- essere basate su interventi che mettano in interconnessione i bisogni, gli obiettivi, gli output e i risultati;
- prevedere un rimborso dei costi sulla base degli output/risultati effettivamente conseguiti
Il sostegno finanziario della Commissione assumerà la forma di sovvenzioni per azioni che prevedranno un rimborso sulla base di costi unitari o forfettari.
I partecipanti al bando saranno considerati ammissibili, sia in veste di candidati principali che co-candidati, solo qualora siano soggetti giuridici debitamente stabiliti e registrati negli Stati membri UE. Saranno considerati ammissibili come Leader (o candidato unico):
- gli enti pubblici (nazionali, regionali, locali);
- le università pubbliche;
- l’istituzione educativa pubblica.
I co-candidati ammissibili, invece, saranno valutati come tali solo se rientranti tra:
- enti pubblici (nazionali, regionali, locali), incluse università pubbliche e Istituzioni educative;
- organizzazioni senza scopo di lucro;
- università private o Istituzioni educative private;
- centri o istituti di ricerca pubblici o privati;
- imprese sociali o organizzazioni attive nel sociale a livello europeo, nazionale o regionale.
Il budget totale stanziato per questa Call è pari a 2,3 milioni di euro. La Commissione prevede di finanziare da 1 a 3 proposte. La scadenza per la sottomissione delle domande, invece, è datata 19 luglio 2018.