Il GDPR, General Data Protection Regulation, è ormai un tema conosciuto in tutte le aziende, europee e non, soprattutto a poche ore dal countdown che ci separa dalla sua entrata in vigore, il 25 maggio 2018. Ma a che punto si trova l’Italia?
Il GDPR scatterà il 25 Maggio 2018, termine entro il quale tutte le aziende europee devono adottare le misure adeguate in base al nuovo Regolamento Europeo per la Protezione Dati EU-GDPR 2016/679.
Ad oggi oltre il 60% delle aziende americane prevede di spendere più di 1 milione di euro per adeguarsi al Regolamento mentre le aziende italiane, pur non volendo esser da meno, risultano essere ancora in ritardo: secondo un’intervista effettuata dall’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano, infatti, a inizio anno il 49% delle aziende intervistate non era ancora riuscito ad adeguarsi al GDPR. Dato preoccupante se affiancato a quello emerso dalla ricerca di NetApp, secondo cui, ben il 67% delle aziende italiane si è detto preoccupato di non riuscire a rispettare l’effettiva scadenza, andando incontro alle sanzioni previste dalla Comunità Europea.
Certo l’Italia non è l’unica a dover spingere sull’acceleratore: al momento, infatti, solamente Austria, Germania, Francia, Croazia, Olanda, Svezia e Slovacchia si dicono pronte per la deadline mentre Stati come Belgio, Grecia, Lituana e Slovenia risultano essere ancora in alto mare.
Onde evitare d’incorrere nelle sanzioni, che vanno da 10 milioni di euro fino al 4% del fatturato, gli esperti di NAPS LAB ricordano che sulla piattaforma è possibile compilare il questionario di autovalutazione che permetterà di ottenere, in modo assolutamente gratuito, una valutazione circa l’impatto del nuovo Regolamento sulla propria azienda. Anche a poche ore dalla scadenza, meglio essere pro-attivi.